Analizziamo oggi alcuni tra i dati più rappresentativi dell’ultima rilevazione Istat datata 2 febbraio 2024 sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.

Nell’anno scolastico 2022/2023 sono stati quasi 338mila gli alunni con disabilità che hanno frequentato le scuole di ogni ordine e grado, il 4,1% del totale degli iscritti (+7% rispetto al precedente anno scolastico).

È migliorata l’offerta degli insegnanti che si occupano del sostegno (+10%).

Anche il rapporto alunno- insegnante di sostegno pari a 1,6 (dati Mim) è migliore di quello previsto dalla legge  244/2007 che raccomanda un rapporto pari a 2 , ma tra gli insegnanti 1 su 3 non ha una formazione specifica e il 12% viene assegnato in ritardo.

È molto evidente la mancanza di continuità nella didattica: il 60% degli alunni con disabilità cambia insegnante per il sostegno da un anno all’altro, il 9% nel corso dello stesso anno scolastico.

 

In termini di genere, registriamo una netta prevalenza di alunni maschi con disabilità sulle femmine; infatti, abbiamo 229 maschi ogni 100 femmine.

Il problema più frequente è la disabilità intellettiva che riguarda il 37% degli studenti con disabilità, quota che cresce nelle scuole secondarie di primo e secondo grado attestandosi rispettivamente al 42% e al 48%.

Successivamente, abbiamo i disturbi dello sviluppo psicologico rappresentato dal 32% degli studenti, che aumentano nelle scuole del primo ciclo, in particolare nella scuola dell’infanzia (57%). Frequenti anche i disturbi dell’apprendimento e quelli dell’attenzione, ciascuno dei quali riguarda quasi un quinto degli alunni con disabilità. Entrambi sono più diffusi tra gli alunni delle scuole secondarie di primo grado (rispettivamente il 26% e il 21% degli alunni).

Meno frequenti sono, invece, le problematiche relative alla disabilità motoria (10,5%) e alla disabilità visiva o uditiva (circa 8%), con differenze poco rilevanti tra gli ordini scolastici.

Il 39% degli alunni con disabilità presenta più di una tipologia di disabilità. Questa condizione è più frequente tra gli alunni con disabilità intellettiva che, nel 54% dei casi, vive una condizione di pluridisabilità.

Solo il 40% delle scuole risulta accessibile agli alunni con disabilità motoria. Le barriere più diffuse (50%) sono rappresentate dalla mancanza di un ascensore o dalla presenza di un ascensore non adatto al trasporto delle persone con disabilità.

Molte scuole sono sprovviste di servo scala interno (35%), bagni a norma (26%) o rampe interne per il superamento di dislivelli (24%). Rari invece i casi in cui si riscontra la presenza di scale o porte non a norma (rispettivamente 7% e 3%).

Per quanto riguarda gli ausili senso-percettivi destinati all’orientamento degli alunni con disabilità sensoriali, solo il 17% delle scuole dispone di segnalazioni visive per studenti con sordità o ipoacusia mentre le mappe a rilievo e i percorsi tattili, fondamentali per rendere gli spazi accessibili agli alunni con cecità o ipovisione, sono presenti solo nell’1,2% delle scuole.

 

 

 

 

Per quanto riguarda il numero medio di ore settimanali di sostegno fruite da ciascun alunno, questo ammonta a 15,3. Una maggiore dotazione nella scuola dell’infanzia (20,2 ore), seguita dalla scuola primaria (16,7) e da quella secondaria di secondo grado (13,4).

Nelle scuole del Mezzogiorno si contano oltre 3 ore settimanali in più rispetto a quelle rilevate nelle scuole del Nord.

In merito agli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, abbiamo dai 4 ai 5 alunni per assistente (partendo dal Nord per arrivare al Sud Italia) con una punta di quasi 10 alunni per assistente nella regione Campania.

Gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione non conoscono la lingua italiana dei segni se non per la percentuale del 4,5%.

Gli alunni con disabilità non partecipano alle uscite didattiche con pernottamento.

L’87% degli alunni con disabilità partecipa alle uscite didattiche brevi (senza pernottamento), nel Mezzogiorno l’82%, organizzate dalla scuola, quota che scende all’81% nelle scuole secondarie di secondo grado, mentre raggiunge il valore massimo nella scuola primaria attestandosi al 92%.

Quando le gite di istruzione prevedono il pernottamento, la partecipazione diventa molto meno frequente (32%), nel Mezzogiorno il 21%.

In questo caso sono soprattutto gli alunni del primo ciclo a rimanerne esclusi e i livelli di partecipazione scendono infatti nella scuola primaria attestandosi al 23% e si riducono ulteriormente nella scuola dell’infanzia con solo il 6% di partecipanti.

Il motivo di rinuncia più frequente è legato proprio alla condizione di disabilità (19% degli alunni), anche laddove l’uscita non preveda un pernottamento e comporti, quindi, una minore complessità organizzativa (31% degli alunni).

Da migliorare anche gli ausili didattici a supporto degli alunni con disabilità, non sempre adeguati alle esigenze degli alunni stessi.

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