Il terzo settore è un complesso di enti privati che agiscono all’interno del sistema socio-economico. Gli enti del terzo settore orientano la loro attività alla produzione di beni e servizi di rilevanza e di utilità sociale. Nasce proprio dalla necessità di affiancare lo Stato nella gestione della domanda di beni pubblici richiesta dai cittadini, cui spesso non riesce a far fronte. Risulta utile riconoscere e analizzare il loro intervento nella gestione e nella tutela dei beni culturali appartenenti al patrimonio italiano, annoverati alla sfera dei beni pubblici, per di più considerando le difficoltà che l’Italia incontra nella gestione del suddetto patrimonio, che necessita di fondi per essere conservato, così da permettere alle generazioni future di godere di questa fonte di inestimabile ricchezza. Alcune leggi, in particolare la 4/1993 (Legge Ronchey) e l’art. 112 del Codice dei Beni Culturali del 2004, danno mandato di poter integrare il personale stipulando convenzioni con le associazioni di volontariato. Le attività principali svolte nel settore da volontari in associazioni sono sorveglianza, accoglienza, assistenza per la fruizione, rapporti con il territorio, operano nei settori relativi ai beni oggetto di valorizzazione, siano essi un museo, area archeologica, edificio monumentale, determinante per uscire dalla crisi presente. I motivi che spingono un volontario a prestare il proprio servizio sono sicuramente l’interessamento per il nostro patrimonio culturale, congiunti prevalentemente da una scelta etica e morale; ma anche non meno importanti utilità personali quali l’arricchimento del proprio curriculum, inteso come momento di passaggio per trovare un nuovo lavoro. E’ un dato di fatto che grazie ai volontari, i tempi di apertura nei siti sono più adeguati alle esigenze dei turisti, ma un’osservazione va fatta: il volontario percepisce un rimborso tra i 200 e i 400 euro al mese e non può certo sostituire posti di lavoro stabili così come necessiterebbero gli organici per assicurare turni “turistici”.
Il governatore siciliano Nello Musumeci in una recente intervista riguardo l’approvazione, da parte della giunta regionale, della nuova dotazione organica e del Piano triennale dei fabbisogni di personale 2019-2021 ha dichiarato che nei prossimi tre anni conterà di poter bandire concorsi per circa 1500 posti nell’amministrazione regionale, procedendo anche al superamento definitivo del precariato. Nel caso specifico del parco della Neapolis, diventato parco autonomo l’estate scorsa, allo stato attuale i dubbi e le perplessità restano in merito all’organico. Nell’attesa che qualcosa si muova concludiamo riflettendo su la frase di Seneca: “Le nostre paure sono molto più numerose dei pericoli concreti che corriamo. Soffriamo molto di più per la nostra immaginazione che per la realtà”. Pertanto, raccogliendo le segnalazioni delle associazioni di volontariato del settore ci si auspica che la paura del precariato possa al più presto trovare una valida e dignitosa risposta risolutiva anche nel settore dei beni culturali.