“Momenti eccezionali richiedono misure eccezionali” è il motto che a turno stanno facendo proprio i vari capi di Stato e di Governo dell’occidente democratico, anche i “falchi“, quelli che si ostinavano ad aspettare l’immunità di gregge.
Ma rimane la domanda di fondo che trasuda dal dibattito politico in corso, fino a che punto un sistema democratico può e deve accettare “misure eccezionali”?
Di certo non è un caso se i recenti decreti “quarantena” hanno tenuto aperte tipografie ed edicole.
Il giornalismo, innanzitutto la carta stampata, è sempre stato, dalle sue origini, presidio delle libertà democratiche e lo è ancor di più oggi con l’esplodere delle fake news .
Ed è proprio in questi momenti che occorre orecchio attento e altoparlanti accesi per controllare possibili derive totalitariste, in Italia come nel mondo: le recentissime file degli americani nei negozi delle armi invece che nei supermercati ne è una triste conferma.
Il nostro grazie quindi agli operatori territoriali delle garanzie democratiche in tempo di coronavius, a partire dalle persone che animano tipografie ed edicole, anche a loro la nostra riconoscenza.
E grazie anche al sorriso di Antonella, che dalla sua postazione – armata di mascherina – ci fa ben sperare nella prossima pubblicazione delle buone notizie.