«Un teatro vuoto è come una fontana da cui non esce più acqua. È questa l’immagine che ci ha tormentato a Siracusa all’idea che il Teatro Greco quest’anno non venisse aperto a qualche forma di spettacolo e alla bellezza dei suoi tramonti», dice il Sovrintendente della Fondazione Inda, Antonio Calbi. «Se per Grassi il teatro era come l’acqua per i pesci, per i siracusani è come il mare per le sirene con tutto ciò che di mitologico e meraviglioso ciò comporta. Sarebbe stato troppo doloroso lasciarlo chiuso». Per questo «dopo molte riflessioni, con il Cda e il consigliere delegato Marina Valensise – continua Calbi – abbiamo deciso di spostare la stagione in preparazione al 2021 e di comporre un programma di appuntamenti settimanali – intitolato “Inda 2020 – Per voci sole” – dal 10 luglio al 30 agosto: una trama fatta di personaggi mitologici, interpreti al loro debutto sulle sacre pietre, riscritture del Novecento, musiche. Mi piace chiamarle cerimonie per attore, parole, note, più che monologhi di cui l’estate sarà prodiga». Rinviata al 2021 la 56esima stagione delle rappresentazioni classiche di Siracusa – con Baccanti, Ifigenia in Tauride e Le Nuvole – la scena non resterà completamente vuota.

Il calendario di eventi è stato inaugurato il 10 luglio da Nicola Piovani: il maestro dirigerà L’isola della luce, il dramma musicale dedicato a Apollo, su libretto di Vincenzo Cerami. Prodotto in collaborazione con il Teatro Bellini di Catania e la Fondazione Nobis, lo spettacolo vedrà la partecipazione di Tosca e Massimo Popolizio. E si chiuderà il 30 agosto un’altra prima assoluta con un’opera di Mircea Cantor, The Sound of my Body is the Memory of my Presence (Il suono del mio corpo è la memoria della mia presenza), una performance ideata per l’Inda e il Teatro Greco dal celebre artista romeno, Prix Duchamp 2011. In mezzo le “cerimonie” di grandi attori (e musicisti) che si cimenteranno su testi rielaborati dai grandi autori del XX secolo come Marguerite Yourcenar e Ghiannis Ritsos: Lunetta Savino (il 17 luglio con “Da Medea a Medea” da Euripide e Antonio Tarantino”, e le musiche dal vivo della pianista Rita Marcotulli), Lella Costa (il 25 luglio con “La Vedova Socrate”, spettacolo in omaggio a Franco Valeri che il 31 luglio compirà 100 anni), Luigi Lo Cascio (l’1 agosto in “Aiace” con le musiche dal vivo di Jupi Alcaro), Laura Morante (l’8 agosto interpreterà Fedra, Antigone, Clitennestra e Saffo da “Fuochi” di Marguerite Yourcenar), Isabella Ragonese (il 22 in “Crisotemi” da Ghiannis  Ritsos, in un dialogo con le musiche di Teho Teardo).

Spettacoli per soli 480 spettatori (anche in streaming su www.indafondazione.org), rispetto ai 5mila che ogni sera fra maggio e luglio sedevano fra le pietre dello splendido teatro aretuseo. Uno sforzo e un impegno lodato dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, nel corso della presentazione a Roma, sostenendo la scommessa dei teatri di pietra.

[Prima pubblicazione, versione tipografica di Cammino di venerdì 11 luglio 2020]

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