Nell’ambito dell’attività ispettiva condotta dal Garante dei detenuti, Giovanni Villari, è stata condotta di recente una visita presso la casa circondariale di Cavadonna.

Lo scopo della visita di controllo è stato quello di constatare le condizioni ambientali, strutturali e di esercizio, in rapporto al trattamento dei detenuti.

La visita ha avuto come oggetto la cucina del Blocco 50, quella interessata in particolare dalla devastazione dell’ultima rivolta dei detenuti dello scorso 9 marzo. Sono state valutate nel loro complesso, le condizioni igieniche e di gestione nelle varie fasi di conservazione e preparazione dei cibi.

È stata inoltre visionata la dispensa, anch’essa in buone condizioni igieniche, contenente pasta, latte, passata di pomodoro e riso in sacchi, temporaneamente appoggiati a terra.

Nella stessa giornata sono stati visitati: il piano terra, l’area d’ingresso nonché l’area passeggio del blocco 20 (circuito alta sicurezza).

Nel corso della visita è stata ricevuta una rimostranza comune a tutti i detenuti incontrati, relativa al prelievo forzato del peculio, in seguito al pignoramento relativo al risarcimento dei danni arrecati dall’insurrezione verificatasi il 9 marzo c.a. , che ha provocato danni per una cifra complessiva di circa 300.000, 00 euro.

I detenuti, venendo privati del denaro necessario per provvedere alle rispettive necessità, di essere messi a conoscenza dell’entità reale dei danni provocati, nonché delle somme dovute dai singoli al fine di essere consapevoli delle trattenute presenti e future.

Il problema è stato segnalato alla direzione e al comando della polizia penitenziaria affinché comunichi anche sinteticamente, modi, natura e termini del prelievo coatto.

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