Testimonianza: molto più che presenza

Testimone: etimologicamente è “quegli che è presente ad alcuna cosa” ma anche chi “testimonia in pubblico la sua fede in un assoluto”.

L’assoluto del quale voglio dare testimonianza pubblica è la scienza, il bene comune e la gratitudine. Qualche giorno fa, rientrando per patologia tra i soggetti vulnerabili, ho ricevuto al prima dose di vaccino contro il Covid-19. Prima dell’iniezione ho chiesto se fosse possibile fare una foto; stupita, la gentilissima infermiera Maria Grazia, mi ha chiesto la ragione della mia richiesta. Che è una e molto semplice: farmi testimone.

Ho pubblicato quella foto sui miei profili social ed è stata vista da migliaia e commentata da centinaia di persone che, bontà loro, mi prestano attenzione. E poi ho ricevuto tanti messaggi. Voglio ricordarne, a campione, due, in particolare. Una cara amica di famiglia, over 80, mi scrive “Mi avevano chiamata ma non ci sono andata perché ho paura, sai con quello che ho sentito… però ti ho vista sorridente… ma allora, che dici, devo farlo?” .

Un’altra amica, assai più giovane di me, ma, purtroppo, affetta da una grave patologia cronica che impone il vaccino, mi scrive: “Dovrei farlo, ma non ho avuto il coraggio di prenotare, circolano troppe notizie, sono confusa, ma ho visto che tu stai bene e allora … ”.

Ho parlato ad entrambe, ho raccontato di non avere avuto alcun fastidio dopo la somministrazione, se non una leggera dolenzia al braccio nelle ore successive e, soprattutto, ho raccomandato di fidarsi della scienza. Ho testimoniato la mia fede nella scienza che è frutto dell’intelligenza dell’Uomo. Entrambe hanno scelto di vaccinarsi, agendo, in tal modo, per il loro bene ma anche per il bene comune. Alla fine, le mie amiche ed io siamo state tutte testimoni della nostra fede nel bene comune.  Quel bene comune che è prendersi cura gli uni degli altri e perseguire valori condivisi. Un altro assoluto.

Ma la testimonianza può essere anche gratitudine. Ho fatto un po’ di fila? Certamente. Ma quando sono entrata sono stata accolta, come tutti gli altri, da un gentilissimo ragazzo che ha offerto acqua minerale a tutti, da personale, sanitario e non, paziente e gentilissimo che ci accompagnati nella fase di registrazione, nell’esame anamnestico e, infine, nel momento topico. E, ancora, nel quarto d’ora d’osservazione post iniezione, durante il quale una giovane e sorridente ragazza ha coccolato tutti.

Voglio rendere testimonianza della gratitudine che dobbiamo tutti alle persone che hanno reso possibile tutto questo. In un anno, grazie all’impegno di donne e uomini, abbiamo avuto più vaccini disponibili e, da un paio di mesi, grazie all’abnegazione degli operatori, la campagna vaccinale è in corso. Ci sono lacune, è ovvio, non tutto è perfetto, né a Siracusa né altrove in Italia. Ma farsi testimone, in certi momenti, è anche coltivare pensieri positivi.  Perché testimonianza è anche questo: osare ”l’ottimismo della volonta”!

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