Sono lettore di “Cammino” sin dal suo primo numero del 13 marzo 1983. Nella Redazione del Settimanale, conobbi presto il suo coinvolgente direttore responsabile, padre Alfio Inserra. Da allora la mia vita cambiò molto, di settimana in settimana. Progressivamente, con dedizione ed entusiasmo, imparai a vivere intensamente le realtà della comunicazione giornalistica nel nostro Territorio.

Per me “Cammino” ha sempre costituito la formidabile spinta per tanti incontri di vita con la gente e l’umanità di questa nostra periferia siracusana, certamente complessa e difficile ma pure pensante e laboriosa.

Quante esperienze! Sempre ispirate alla luce degli impegnativi valori della nostra formazione cristiana, tra varie realtà in continuo e impressionante fermento. Il mondo del giornalismo in questi dinamici quarant’anni è molto cambiato e nella Redazione di “Cammino” francamente abbiamo anche avvertito numerose fatiche e pesantezze, che incredibilmente siamo riusciti a superare, grazie alla generosa tenacia di tanti tra noi.

In particolare, attraverso gli intensi avvenimenti di questi ultimi otto lustri,  nonostante ricorrenti ostacoli operativi, abbiamo continuato a credere nella funzione altamente positiva e creativa della migliore informazione, a servizio della Verità e dell’autentico Bene nella nostra Chiesa e nella nostra Società.

Adesso con viva soddisfazione ci prepariamo a festeggiare la ricorrenza dei primi quarant’anni di pubblicazioni. Innanzitutto tanta gratitudine va doverosamente espressa a quanti hanno lasciato questa nostra comune esistenza terrena, affidandoci patrimoni di professionalità e soprattutto grandi cariche di umanità. Cito soltanto i sacerdoti Gozzo, Inserra e Lombardo, ma ricordo pure numerosi colleghi giornalisti laici nel tempo scomparsi, che tuttavia restano presenti per sempre nelle nostre comuni esperienze di lavoro.

 Avanti!

Certamente la felice ricorrenza del quarantennale ci invita inoltre a guardare avanti con coraggio, verso l’immediato futuro che subito interpella fortemente la nostra fedeltà agli alti valori ecclesiali e sociali da vivere nel Territorio.

Il periodico “Cammino”, quindi, è nuovamente chiamato ad essere presente e protagonista nella Storia locale, rinnovando e ravvivando impegni di reale crescita dell’Uomo di oggi e di domani. In ogni frammento di piccola Storia anche locale c’è, infatti, la sintesi della grande Storia che stimola a ripensare l’opera di chi non si accontenta di assistere al mero scorrere degli avvenimenti ma vuole attivamente partecipare per creare stabili ponti di umanità, per conquistare spazi di qualità, di condivisione e dialogo tra le persone.

Saprà “Cammino” mantenere fede a questi impegni? Molto dipenderà dalla corenza dei suoi giornalisti ma anche dal vasto e variegato contesto sociale nel quale appunto “cammina” la vita del giornale. Occorrerà continuare ad innervarsi con passione nella nostra Storia, mantenendo l’identità cattolica e proponendo progetti di autentica promozione dell’Uomo, senza facili compromessi mondani. Specialmente in questo periodo di arretramento delle forze autenticamente cristiane nella Società.

In questa coraggiosa direzione di Vita e Comunicazione, sarà fondamentale il dialogo con i Lettori che vorranno continuare a sostenere questa voce di libera informazione che da quarant’anni opera con difficile ma orgogliosa autonomia.

Avanti, quindi! In forte comunione con quanti credono ancora nella libera espressione del giornalismo e dell’agire dell’Uomo. Per continuare a essere “pagina” di speranza, voglia di incontro con la Vita.

Questo articolo è pubblicato sul numero tipografico di Cammino del 25 marzo 2022 – Anno XL

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