Il 16 ottobre scorso è stata celebrata dalla FAO la giornata mondiale dell’alimentazione.

“Non lasciare nessuno indietro” è lo slogan del manifesto. Si punta ad una produzione migliore, accompagnate da nutrizione e ambiente migliori per giungere ad una vita migliore.

La sicurezza alimentare globale è a rischio, minata da conflitti, emergenze climatiche, crisi economiche.

Nell’ultimo anno cresce il numero delle persone in stato di insicurezza alimentare acuta; la catastrofe alimentare porta all’inedia e alla morte.

Nel mondo più di tre miliardi di persone non hanno accesso ad un’alimentazione sana e nutriente, il cambiamento climatico incide sulla resa e sulla produttività dei terreni e favorisce la diffusione di malattie e parassiti.

I dati mostrano che tra 702 e 828 milioni di persone nel mondo hanno sofferto la fame nel 2021. Si tratta di circa 180 milioni di persone in più dall’inizio dell’Agenda 2030, con gran parte dell’aumento (150 milioni) dal 2019, prima del COVID -19 pandemia.

Le diete sane, fondamentali per migliorare la sicurezza alimentare e prevenire tutte le forme di malnutrizione, sono ora ulteriormente fuori dalla portata delle persone in ogni regione del mondo.

Il direttore dell’Osservatorio Internazionale Waste Watcher, Andrea Segré, che è anche l’ideatore della campagna Spreco Zero, sottolinea che le cifre dello spreco sono alte e comprendono il capitale umano (suolo, acqua, energia) ed economico (fertilizzanti, pesticidi, carburanti, stoccaggio e trasporto) fino al costo (economico e ambientale) per lo smaltimento dei rifiuti.

Il cibo è un diritto per tutti e la popolazione mondiale ha diritto a nutrirsi. Le risorse naturali appartengono a tutti. Proprio per questo puntare al miglioramento della produzione, della nutrizione e dell’ambiente, può portare ad una vita migliore.

L’impegno richiesto deve essere globale perché tocca tutti i settori: dalle risorse naturali alla foresta per utilizzare prodotti commestibili in cucina, per una gastronomia sostenibile, per puntare all’orto biologico urbano e produrre alimenti sani per la comunità.

Gli obiettivi di Agenda 2030, ben 17, sono importanti ma senza cooperazione sono semplice utopia. Un impegno individuale e quotidiano che si riflette sulla vita di tutti.

Condividi: