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Lentini – Rocambolesco ritrovamento della tela

Lentini – Rocambolesco ritrovamento della tela

LENTINI – Se a Siracusa, all’interno della cattedrale, si riscopre -nel corso di programmati lavori di restauro- ciò che resta di un crepidoma, cioè la piattaforma a gradini del tempio greco su cui è stata poi edificata la chiesa, l’ex cattedrale di Lentini non è da meno nel dare piacevoli sorprese a tutti coloro i quali hanno a cuore il patrimonio artistico locale. E’ infatti visibile a tutti -fresco fresco di restauro- una pregevolissima adorazione dei Magi, collocata a lato del fonte battesimale, all’ingresso della navata destra. Rocambolesco, è proprio il caso di dirlo, il ritrovamento della tela, di cui si sconosceva l’esistenza, ‘affiorata’ durante i lavori di restauro di una delle pale d’altare presenti a S. Alfio.

La tela da restaurare, infatti, aveva appoggiato sul retro l’adorazione dei Magi che, chissà per quale motivo e ad opera di chi, era stata ritenuta evidentemente non più idonea ad essere esposta e dunque da ‘parcheggiare’ alla meno peggio: un ‘parcheggio’ durato poco meno di tre secoli! “Si tratta -sottolinea la restauratrice Giovanna Comes– di un’opera della prima metà del XVIII secolo, di scuola siciliana. La tela non è datata e neppure firmata, sarà dunque compito degli studiosi d’arte cercare di dare un nome all’autore”. Il tempo ed i fattori atmosferici avevano ridotto in pessime condizioni il quadro che, comunque, dopo il restauro eseguito è comunque ‘leggibile’ nella sua interezza. Con l’adorazione dei Magi sono due i quadri che nel tempo recente sono riemersi dai meandri dell’ex Cattedrale, se si considera il fortuito rinvenimento in un deposito della tela, di più vecchia datazione, che raffigura i santi Alfio, Filadelfo e Cirino, oggi esposta all’interno della camera che ospita il fercolo di S. Alfio. Per onore di cronaca, giova ricordare che il fedele o il turista che entra in chiesa madre da oggi potrà vedere, totalmente restaurate, tutte le tele che impreziosiscono gli altari delle navate laterali. Sono serviti anni ed anni di impegno, pubblico e privato, ma l’obiettivo è stato raggiunto: un motivo in più per visitare la Matrice di Lentini!

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