Con la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo emerito di Siracusa, monsignor Salvatore Pappalardo, in programma stasera alle ore 19 in chiesa madre, l’Associazione dei “Devoti spingitori della vara di Sant’Alfio” festeggia i quarant’anni -fecondi- di attività. E’ datato diciassette aprile millenovecentottantaquattro, infatti, il primo verbale con il quale i soci fondatori vergarono l’atto costitutivo dell’associazione nata con lo scopo di riunire quei “cittadini che spontaneamente, con spirito di sacrificio e di umiltà e con cristiana devozione verso i Santi martiri della Chiesa lentinese,  assumono il compito di spingere per le vie cittadine il simulacro, detto ‘vara’, di Sant’Alfio nelle processioni del 10 e 11 maggio di ogni anno col solo ed unico scopo di testimonianza di fede ed offerta di servizio verso la Chiesa universale”. L’associazione aveva un fine precipuo: sostituire chi, pagato ad hoc, spingeva il fercolo e pertanto interpretava sui generis quel ruolo, cioè in maniera poco consona. Trentasei i soci fondatori, tra cui l’attuale Primo spingitore Cirino Sambasile, che già il 10 e 11 maggio del 1984 iniziarono a spingere per le strade di Lentini la ‘vara’ tra la curiosità, la gratitudine ma anche un po’ di scetticismo -come sempre accade quando si è di fronte ad una novità- dei lentinesi.

L’esempio è stato contagioso, se si considera che ad oggi sono centocinquantotto gli associati, al netto dei trentacinque defunti, a cui si aggiungeranno otto aspiranti che entreranno ufficialmente a far parte il 1. Maggio; soci onorari sono l’arcivescovo di Siracusa, il parroco della Chiesa madre nonché diversi altri sacerdoti. Associazione ecclesiale al servizio della chiesa lentinese: è la strada sempre percorsa dai Devoti spingitori che già il 14 marzo 1988 ricevettero dall’allora arcivescovo di Siracusa monsignor Calogero Lauricella la lettera di approvazione canonica “ad experimentum” per un triennio, definitivamente approvata dal suo successore, monsignor Giuseppe Costanzo, il 16 marzo di dieci anni dopo. L’associazione è diretta dal “Primo spingitore”, che resta in carica tre anni: a ricoprire la carica per primo è stato Elio Cardillo, poi seguito da Giuseppe Navarria, Giovanni Crisci, Salvatore Ossino, Alfio Avola, Domenico Tirrò, Salvatore Iannitto, Salvatore Ventura, Giancarlo Manoli, Nello Piccolo, Vincenzo Cottone ed ora Cirino Sambasile.

“L’associazione – sottolinea il Primo spingitore- in questi anni ha avuto un’evoluzione, focalizzandosi sempre più al servizio della Chiesa e nello specifico della parrocchia di Sant’Alfio, con diverse iniziative, dal ‘presepe solidale’ all’aiuto alla San Vincenzo che assiste gli indigenti seguiti, al premio “Padre Castro” solo per fare qualche esempio”. E da questo concreto porsi al servizio della Chiesa, un piccolo germoglio è spuntato, l’ “Amata reliquia”, composto da un gruppo di donne che, dice ancora Sambasile, “hanno iniziato un cammino parallelo” nel solco della devozione ai Santi Martiri e del servizio alla Chiesa. Nell’occasione del quarantennale, è stata allestita una mostra fotografica a palazzo Beneventano (nei giorni dei festeggiamenti patronali si sposterà nella chiesa di San Giuseppe) che documenta una bella pagina di lungimiranza, di servizio, di testimonianza, di devozione a Lentini e, in ultima analisi, per Lentini.

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