Per lo sviluppo di tecnologia “verde” da fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica la Sicilia rappresenta una sorta di grande laboratorio naturale a cielo aperto, dove non mancano le materie prime – a cominciare da sole e vento – che, tuttavia, da sole non bastano. E allora ecco che l’idea di provare a trasformare la Sicilia In una sorta di nuova Cupertino (uno dei templi dell’hi-tech) può ben diventare un progetto concreto a condizione che si riesca a superare quell’innegabile gap ancora oggi esistente tra aree diverse del Paese che rendono fare impresa al Sud una vera e propria… impresa rispetto a quanto accade nelle zone più strutturate d’Italia.

L’analisi è del CEO del Gruppo Eneron e di Onda Più, l’ing. Luigi Martines,  nel corso della tavola rotonda svoltasi nell’Aula Magna del Palazzo Centrale dell’Università di Catania, in occasione del sesto appuntamento del tour L’Economia d’Italia: il viaggio de L’Economia del Corriere della Sera tra le eccellenze del Paese.

Nel corso dell’appuntamento Martines ha anche illustrato in quale maniera il Gruppo Eneron – al quale  oltre a Onda Più che  serve circa 15mila utenti, dislocati soprattutto sul territorio siciliano, fa riferimento anche Energit, una delle più longeve aziende attive sul libero mercato dell’energia, che serve in maniera prioritario il mercato della Sardegna –  ha affrontato e superato la grande crisi energetica del 2022, un vero e proprio annus horribilis. “Un esempio di autentica resilienza – ha spiegato il CEO Martines – e di orgogliosa reazione: siamo  riusciti a garantire, anche nei momenti più difficili, il migliore equilibrio possibile tra sostenibilità ed efficienza, in un percorso di consapevolezza condiviso tra fornitore e consumatore. Un banco di prova non da poco per un Gruppo che svolge il proprio ruolo di prosumer company, ossia un’organizzazione capace di intervenire tecnologicamente sui consumi dei singoli per generare energia sul territorio, affrancarsi dalla rete e generare nuova cultura di consumo, basata sul risparmio, sulla sostenibilità e sull’economia circolare”.

Martines ha, infine, posto anche l’accento sul fatto che alle aziende del Sud oltre ad un deciso ammodernamento delle infrastrutture materiali servono anche nuove ispirazioni e talenti: “Il capitale intellettuale – ha concluso il CEO del Gruppo Eneron e di Onda Più –   è quello che fatichiamo a intercettare e a trattenere. Ed è quello che fa la differenza per una cultura d’impresa più solida e visionaria”.

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